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La legge non uguale per tutti

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Gotiche prospettive di riarmo, nella fattispecie fummo

lame affilate, lance e pungoli

e nel momento di morire intonammo il canto degli scudi.

Su cui tornare, in patria vinti.

Il mesmerismo tattico di certi colpi di grazia grazia la fine

di fiori di plastica. Sulla vedetta di un marmo consunto.

Il cimitero dei santi, dove solo i morti conoscono la fine della guerra.

E i vivi si conducono in piccoli branchi di ghiaia confusa.

Le mie scuse non basteranno, pensa, nemmeno le tue.

Perchè non c'è spazio per il perdono in questa matrice

dove tutto appare allo stadio che puoi

dire tutto e il contrario di tutto e restare comunque un eroe.

Non c'è ringhio di cane che non conosca abbandono.

A parte scaramucce da parco fluviale.

Questo è quello che penso quando sono normale.

Vorrebbero che tremassi per un non so che si trova a volte a caso

conquistarmi a una fatica da schiavo di passioni primordiali

ma prendere e lasciare è la mia dipendenza, il gran finale

senza più dolore che non gradisce la platea.

La legge universale del Karma non è uguale per tutti

ma specifica per ognuno, chi decide per me le mie maledizioni?

Ogni volta che non chiedo perdono.

Ogni volta che sono da solo.

Costruire un piccolo futuro con zampe di cui fidarsi

arginando il grande vuoto che ci sta mangiando

sarebbe l' azione da compiere

se solo tutto questo non fosse un' allucinazione

la preghiera di un astro notturno.

Il sogno di un raggio di sole,

la voglia del vento di fare il giro del mondo.

La luce della luna quando porge l' altra guancia.

La tua nuca sul cuscino mentre non riesco a dormire pensando

a cosa starai pensando? E intanto il tempo passa.

 

 Adielle - 25/12/2017 18:57:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Grazie Arcangelo, tanti cari auguri.

 Arcangelo Galante - 25/12/2017 15:00:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

Indubbiamente, la legge non è uguale per tutti.
Pertanto, chissà se veramente vale la pena soffrire, nel rimuginare su quanto sia giusto o errato pensare con il dubbio, forse stanchi della sofferenza, o se utile sarebbe, invece, gioire, per la conclusione alla quale si spera di poter giungere!
Interessante la pubblicazione, che offre spunti di riflessione al lettore, che, perlomeno, sporadicamente, si potrebbe ritrovare nella dimensione esistenziale del poeta.
Buone feste, caro Adielle.

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